-Percorsi Paralleli per la cura di sè-
Provo a raccontarvi qualcosa di Pink Flow – percorsi paralleli per la cura di sé.
Non tutti sanno che ho avuto l’occasione di partecipare a questo progetto, nata dal desiderio di offrire uno spazio di benessere e ascolto per donne con una diagnosi di tumore femminile. Volevo capire davvero quali fossero i benefici e anche le eventuali criticità di un percorso che abbiamo tanto sognato e immaginato.
Racchiudere mesi di incontri, emozioni, riflessioni e condivisione in un post non è semplice, ma ci provo comunque.
Sin dal primo incontro ci è stata data una sola regola dalle professioniste: fai quello che ti senti… sempre!
Parla o ascolta soltanto, qui nessuna si deve sentire obbligata o giudicata. Uno spazio neutro, sicuro.
È così che tutto ha preso forma… ed è così che è nata LA MAGIA.
Abbiamo fatto gruppo, siamo state costanti, ci siamo messe in gioco, affrontando la pigrizia e superando i nostri limiti.
Per alcune era la prima volta sul tappetino da yoga, eppure, lezione dopo lezione, sono emersi benefici che hanno sorpreso tutte.
Durante gli incontri con le psicoterapeute e l’ostetrica ci siamo aperte, sostenute, emozionate. Condivisioni autentiche che ci hanno lasciato qualcosa su cui riflettere ogni volta. Con il tempo, ci siamo scoperte più consapevoli, più presenti, più forti.
E grazie alla nutrizionista abbiamo imparato che mangiare sano non è una punizione ma un atto d’amore verso di noi, che il cibo può diventare un nostro alleato e non un nemico.
Sono nate amicizie, connessioni profonde, e tutto questo è stato – e continua ad essere – semplicemente meraviglioso.
Quindi, alla domanda: consiglieresti questo progetto ad altre donne con una diagnosi di tumore femminile?
Sì, sì e ancora sì.
Con affetto,
Nadia